Natale con i tuoi …Il natale, quello vero, è sempre stato sinonimo di famiglia.
É un concetto che mi appartiene da quando ho ricordi, tramandatomi dal nonno più speciale del mondo. Ricorderò per sempre la magica atmosfera che da bambino accompagnava il risveglio all’alba della mattina di Natale. Sul giradischi le dolci melodie dei tempi che furono. I nonni vestiti a festa, e l’amore negli occhi di chi, nonostante le difficolta della vita, è ancora capace di stupirsi, e sentirsi sempre bambino. La gioia e la passione trasmessami in quegli anni, non si e persa, tanto e vero che ancora oggi amo dormire a casa dei miei la notte di natale, e, seppur senza il mitico giradischi, scartare i regali insieme; cascasse il mondo! (fatta eccezione per quella volta che il mondo non è cascato, ma lo ho girato in moto… questa, però è un’altra storia..).
Dal 2020 invece le mie tradizioni sono leggermente cambiate; nelle feste di natale infatti si è inserito un nuovo appuntamento fisso: la Dakar. Così, gli sci anno lasciato il posto alla moto, la neve è diventata sabbia e le baite di montagna sono diventati bivacchi nel deserto saudita.
La famiglia però non e stata tralasciata, al contrario si è semplicemente allargata, o raddoppiata. mi piace infatti definire come “seconda famiglia” i miei compagni d’avventura, avendo condiviso con loro alcuni dei momenti fondamentali nella vita di un uomo (non solo pilota) non potrebbe essere diversamente.
A causa di un infortunio poco simpatico, con mio grande rammarico non ho potuto partecipare all’ultima edizione del grande rally.
Lo scorso Natale però il destino ha voluto farmi un bel regalo. Proprio a fine dicembre ricevo la chiamata di un certo Davide Virardi, il quale spudoratamente, e con la sua travolgente e folle energia, mi propone di partecipare al rally benefico da lui organizzato, con il ruolo di “TEAM 00”, ovvero apripista/veicolo di supporto/assistenza.
Senza starci a pensare, ne sapendo bene di cosa si trattasse ho accettato immediatamente. Ho poi scoperto che si trattava della “Rust2Dakar”, ovvero un rally non competitivo, perlomeno non sul cronometro, ma dallo spirito nobile, in quanto si tratta di una charity rally, organizzato allo scopo di portare in africa macchine e moto dei partecipanti, che saranno poi devolute alla popolazione bisognosa in loco. In pratica: poca competizione, tanto divertimento, posti nuovi e molta solidarietà.
E’ stata una grande esperienza mettere al servizio di questo importante progetto umanitario le mie competenze di viaggiatore, pilota, meccanico, istruttore, avventuriero… ma soprattutto ho avuto il piacere di condividere i valori in cui credo, e il mio grande amore per il deserto, con persone che lo comprendono, seppur inesperte, ugualmente volenterose e affamate di emozioni vere. Africane.
Passione, solidarietà, spirito di sacrificio, generosità , collaborazione, amicizia hanno caratterizzato il nostro viaggio con il Pick-up Caravanserraglio a supporto dell’organizzazione attraverso una delle più leggendarie rotte d’Africa , via Marocco, Western Sahara, Mauritania, Senegal, abbiamo raggiunto il “Lago Rosa”, e quindi la mitica Dakar, (prima o poi andava vista) attraverso la Gambia, abbiamo poi raggiunto il Senegal del sud, e traguardato finalmente a Varela in Guinea Bissau.
Solidarietà tra 2 mondi
Nonostante le prevedibili disavventure, guasti, continui, cambi gomme, e tante, ma tante risate, abbiamo raggiunto la meta e lasciato i mezzi dei concorrenti alla Missione di Tavolo 8 a Varela, non prima, altresì di aver conosciuto personalmente i luoghi e i protagonisti di questa realtà così lontana, ma in fondo, così vicina. Grazie alla collaborazione tra caravanserraglio, e l’associazione Tavolo 8 ODV di Milano siamo riusciti a completare il viaggio con tutti concorrenti ed i loro mezzi , un grande successo per tutti e soddisfazione personale enorme.
Particolarmente importante per me aver condiviso il Progetto “Garage Ze “per ridare vita all’officina costruita dal missionario italiano Padre Giuseppe “Zè” Fumagalli in Guinea Bissau.
L’obiettivo di Tavolo 8 è di rendere Garage Ze, ad oggi in stato di abbandono, non solo un’officina, bensì una scuola di formazione per giovani meccanici; intesa soprattutto come “contenitore” di regole e nozioni generali, tese a elevare la qualità della vita media, fornendo strumenti non solo fisici a chi non è mai stato libero di scegliere ed è ostracizzato dal mondo moderno.
Allo stesso tempo, un “caravanserraglio” per tutti i viaggiatori che, indipendentemente da mezzi e metodi, si dirigono verso il grande sud.
Nei giorni di natale, l’anno scorso, ammetto di aver dubitato di questa strana cosa che non era una gara, ma invece si. Un rally, ma con poco fuoristrada. Mezzi a cui non avrei dato un euro, e piloti che non erano piloti… il tutto capitanato, tra l’altro, da quello che sembrava un pazzo, l’emblema di “genio e sregolatezza”… e che invece, si è rivelato gran maestro nell’arte di sapersi arrangiare, qualità che apprezzo più d’ogni altra, ed è oggi mio vero “fratello di deserto”. Dicono che un uomo in guerra, riconosca al primo sguardo un altro uomo in guerra.
Beh io credo valga lo stesso per gli avventurieri o viaggiatori; ci si riconosce da uno strano brillio in fondo agli occhi, cosa rara, ma, che fin ora; non mi ha mai tradito! Nel mio piccolo… dopo qualche anno da “professionista”, soggiogato degli imprescindibili meccanismi del “fare sul serio”, posso finalmente dire, di aver ricordato quanto amassi viaggiare, guidare, e vivere a pieno ogni momento!
Non solo ho apprezzato tantissimo l’avventura in generale, ma ho anche conosciuto nuovi aspetti di qualcosa che ritenevo non avesse più segreti per me. Una sorta di ritorno alle origini, condito con una buona dose di ironia e vibrazioni positive Gara o non gara, piloti o non piloti…
Chissenefrega della definizione… :
È una gran figata!